Nel Cuore della Scienza

22 ottobre 2013

“Da dove veniamo?”, “Dove andiamo?”, “Chi siamo?”, sono queste alcune delle domande che hanno permeato l’atmosfera di domenica 20 ottobre, quando si è svolta la consueta serata dedicata al cineforum. Decisamente meno consueto è stato, dunque, il tema del video proiettato, interamente dedicato al CERN di Ginevra.

Rosalba Nattero intervista per Shan Newspaper il ricercatore del CERN Valerio Grassi

Shan Newspaper, media accreditato al CERN, era invitato a un evento unico ed esclusivo: il “CERN Open Days” in cui era possibile ai media accreditati e a un pubblico selezionato visitare gli acceleratori nei sotterranei del CERN. A partire per la città svizzera in veste di giornalista di Shan Newspaper è dunque Rosalba Nattero, accompagnata da Luca Colarelli per le riprese video e da Gianluca Roggero per le foto. Il prezioso documentario derivato dalle interviste di Rosalba e dalle strepitose immagini della troupe ci ha letteralmente teletrasportati in questo affascinante mondo dei grandi acceleratori di particelle che si trovano a 100 nel sottosuolo di Ginevra.

L’occasione di una visita completa al LHC (Large Hadron Collider), il più grande acceleratore al mondo, e ai suoi esperimenti come il rilevatore Atlas, è stata possibile grazie alla temporanea sospensione delle attività di sperimentazione nell’acceleratore di particelle. Il documentario ha portato a Dreamland, oltre alle bellissime immagini delle attrezzature scientifiche, anche un po’ della bellissima atmosfera che si respira in questo centro di ricerca, attraverso le parole di Valerio Grassi, scienziato e ricercatore italiano al CERN, membro del team di ricerca che ha inseguito e trovato le tracce della “particella maledetta”, o bosone di Higgs, una particella che nel campo energetico di Higgs è in grado di fornire massa a tutte le particelle che lo attraversano a velocità costantemente accelerata.

All’interno del Large Hadron Collider del CERN

Tutti i partecipanti hanno percepito la non accademicità nella filosofia del CERN, che riflette un’apertura mentale priva di preconcetti dei suoi ricercatori, essenziale per affacciarsi curiosamente e senza alcuna arroganza ai grandi misteri dell’Universo, così tanto simile nell’infinitamente piccolo come nell’infinitamente grande.

Un documentario che racchiude informazioni, sensazioni, speranze e lungimiranza, che conduce per mano lo spettatore in uno dei luoghi più ambiziosi dell’intelletto umano, capace di unire popoli, età, sessi, in un viaggio comune, un pezzettino della staffetta nel cammino scientifico. Il lunghissimo applauso agli autori, come la vivacissima discussione post proiezione, raccontano da soli l’emozione suscitata. Un video da vedere, su cui riflettere, da penetrare nel suo profondo, da proiettare nelle scuole ed ovunque ci sia della divulgazione.

“Speriamo di trovare qualcosa di inaspettato” dice il dott. Valerio Grassi, nell’idea di poter anche rompere gli schemi attualmente riconosciuti in fisica con il modello standard: anche Galileo tentò di rompere gli schemi considerati validi all’epoca, ma fu considerato eretico. Ebbene, non so se mai troveranno questo qualcosa di inaspettato, ma di certo c’è che il CERN gli schemi di una scienza chiusa, vecchia e di casta li ha già rotti.

Valerio Vivaldi







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