Incontro di Meditazione

20 giugno 2013

Mercoledì 19 Giugno presso la biblioteca di Fiano (TO), una delle sedi della Scuola di Kemò-vad “Sole Nero”, si è tenuto un nuovo incontro di Meditazione Sciamanica con l’antica musica druidica del flauto, la Nah-sinnar, la musica del vuoto.

La peculiarità di questo sistema musicale basato su dodici note concatenate nell'esecuzione melodica tra loro secondo precisi moduli matematici ispirati ai numeri primi, produce una sorta di agopuntura con effetti sui nostri emisferi cerebrali e di conseguenza anche a livello psicofisico.

La meditazione è stata preceduta da una serie di riflessioni tenute dal Gopa Giancarlo Barbadoro sul tema “memoria e consapevolezza”. I temi di riflessione cambiano di volta in volta, ma hanno lo scopo di creare uno stacco, predisponendo i partecipanti a fare un primo silenzio interiore che permetta di entrare con maggiore consapevolezza e disponibilità nella meditazione proposta. È sempre importante capire il perché della meditazione, quali sentieri attiva, quali gli obiettivi, per non trasformarla in un atto devozionale che non servirebbe a nulla.

Il tema proposto ha evidenziato come la memoria, pur essendo un aspetto funzionale della nostra mente, a volte si frappone alla disponibilità interiore nel vivere nuove esperienze e di come la consapevolezza può aiutare un processo di superamento da una memoria troppo invasiva per la ricerca di un maggiore “Bien-être”. Prima della meditazione è avvenuta la lettura di poesie da parte di Donatella Perri e Monica Salza per contribuire ulteriormente alla pacificazione della mente e predisporre i partecipanti alla meditazione. Tutti quanti eravamo già posizionati con le sedie in cerchio che con la sua esistenza rende evidente il centro invisibile a cui tutti il cerchio è sotteso.

Giancarlo ha spiegato gli ultimi aspetti tecnici di come si sarebbe evoluta la musica ….. e con le prime note, è iniziato il viaggio, brevissimo per alcuni, particolare per altri. Dopo la sessione con la musica Giancarlo ha chiesto se qualcuno voleva condividere l’esperienza fatta, cosa che è avvenuta dapprima lentamente, per poi diventare un fiume dove quasi tutti i partecipanti si sono scambiati le esperienze fatte.

Sono usciti vari racconti, chi un senso di stacco completo dalle esperienze precedenti pur avendo avuto la percezione della brevità del pezzo suonato, chi un rilassamento fisico, chi ha raccontato delle visioni vissute. C’è stato un comune denominatore tra molti l’acqua. Alcuni hanno avuto la percezione di acqua che sgorga altri come di un canneto vicino all’acqua. È sempre molto particolare il momento di scambio delle esperienze.

Si viene a creare come una sorta di magia tra i partecipanti, come se venissero meno le differenze, gli affanni quotidiani sembrano lontani, quasi come se non ci appartenessero.

In quest’atmosfera fuori dal tempo e dallo spazio, Rosalba con il suo giardino delle gemme l’Hatmar, ha interpretato il suggerimento esperienziale che ne deriva da ogni pietra scelta dai partecipanti.

Come consuetudine, la serata si è conclusa con bevande e dolcetti, ma, cosa non meno importante, con la gioia che da tutti traspare sempre dopo queste serate. Si rientra nell’ordinario, rinnovati dal contatto con l’invisibile.

 

Remo La Rosa






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