Gita al Musinè

9 dicembre 2014

La scuola di Kemò-vad Sole Nero organizza svariate attività, una di queste sono le gite collegate al progetto “Rama Vive”. Le mete sono sempre in tema con l'ecospiritualità e i popoli nativi in particolare delle nostre zone.

Kaui (Allievi) della Scuola di Kemò-vad Sole Nero al Musinè mentre eseguono la Paità

Domenica del 7 dicembre, nonostante la giornata fosse nuvolosa, il Gopa Rosalba Nattero ha accompagnato gli allievi della scuola di Kemò-vad in un luogo ricco di mistero che ha anche dato origine a molte leggende: il monte Musinè, il cui nome ha origini incerte ma la tesi più accreditata è “Montagna del Villaggio”.

L'escursione prevedeva come prima tappa il “Pian delle Masche” che si raggiunge tramite un largo sentiero ai piedi del monte. In questo luogo sin dall'antichità si riunivano le “masche”, che vuol dire streghe, in realtà sciamani locali, sia uomini che donne, ma poi con il tempo l'appellativo di “masche”, è stato trasformato in modo negativo dalla religione che è subentrata alla cultura druidica. Come a voler dimostrare la magia di quel luogo, nel momento in cui gli allievi sono arrivati al pianoro il sole ha fatto capolino tra le nubi e ha illuminato la zona.

Da qui raggiunto il “bosco dei Druidi”, uno spazio circolare in mezzo agli alberi, i kaui, gli allievi della scuola di Kemò-vad, hanno indossato la Girra. Dopo essersi posizionati in cerchio guidati dal Gopa Rosalba hanno dapprima fatto degli esercizi ginnici, poi la Paità. E' sempre molto particolare e coinvolgente fare la meditazione in mezzo alla natura. Il silenzio avvolge ogni cosa e, in quel luogo ricco di misticismo, si ha la sensazione di non essere mai soli. Dopo una passeggiata si è arrivati a un menhir di notevoli dimensioni chiamato per la sua forma “Seme di Mela”.

Kemò-vad dei Kaui della Scuola Sole Nero al Musinè Pian delle Masche

Visto il periodo invernale il buio è arrivato presto quindi non si è potuto andare a vedere le numerose coppelle preistoriche, se ne contano addirittura 70, tipiche nei luoghi degli antichi druidi, e il menhir di dimensioni più piccole ma con una particolarità: dei graffiti preistorici con figure che possono ricordare gli astri e dei veicoli spaziali. Si è allora deciso che con l'arrivo della primavera, che normalmente porta giornate più lunghe e calde, si farà un'altra gita per riuscire a vedere quello che la storia di questo monte ci offre.

Tutti questi reperti trovati dimostrano che questo luogo, non solo ha dato residenza a numerosi insediamenti celtici, ma è stato sempre considerato magico. Molti affermano che questo monte sia un grande catalizzatore di energie positive, altri invece che sia una porta verso un'altra dimensione, inoltre questo luogo ha il potere di amplificare le proprietà extrasensoriali di chi vi sosta.
Al ritorno si è deciso di fermarsi al Dreamland per una merenda: tisana e biscotti. Seduti tutti insieme nella sala di Dreamland, il Gopa Rosalba, che ha scritto diversi saggi sulle tradizioni celtiche, ha raccontato varie leggende e tradizioni legate al Musinè riguardanti sia l'antichità che i giorni nostri. Ci si è ritrovati a raccontare le proprie esperienze o storie sentite sempre legate a questo monte e discuterne insieme.

Un buffet vegetariano ha concluso questa “magica” giornata.

 

 

Simona Zanchetta







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